Le Storie siamo noi 2017 – Ricerche

Home » Le Storie siamo noi 2017 – Ricerche

ATTENZIONE: LE ISCRIZIONI SONO CHIUSE E SIAMO PRONTI PER ACCOGLIERVI

Le storie siamo noi 2017

Lezioni, ricerche, cantieri di pratiche, narrazioni

6° convegno biennale sull’orientamento narrativo

EMPOWERMENT DELLE PERSONE E DELLE COMUNITÀ

Follonica, 6-7 ottobre 2017

La partecipazione al convegno è gratuita

Prenotazioni sul sito www.lestoriesiamonoi.eu a partire dalla fine di giugno.

 

Il convegno è organizzato dalle associazioni Pratika ONLUS e L’Altra Città e dalla Città di Follonica

in collaborazione con A.I.S.E. ­– Thelème srl ­– PHP srl – Pensa Multimedia editore –– Associazione Nausika – Scuola di Narrazioni Arturo Bandini – L.a.A.V. – CNA di Grosseto progetto Next Level

Media partner: La Ricerca di Loescher Editore http://www.laricerca.loescher.it/

#lestoriesiamonoi2017

Venerdì 6 ottobre

  1. ALLA RICERCA DI SIGNIFICATI. RACCONTI DI ESPERIENZE E RIFLESSIONI SULL’EDUCAZIONE.

Anna Salerni, Silvia Zanazzi (Università degli studi di Roma La Sapienza) 

Abstract

Nei Corsi di laurea in ambito pedagogico della Sapienza il tirocinio curricolare è attività fortemente consigliata per favorire la crescita umana e professionale dei futuri professionisti dell’educazione. Nell’organizzazione dell’attività di tirocinio è fondamentale un supporto da parte dell’università per rendere l’esperienza momento di reale apprendimento. In questo contributo si racconta un intervento didattico-formativo avviato con l’obiettivo di “allenare” i tirocinanti alla pratica riflessiva. Un laboratorio sulla pratica riflessiva si ritiene possa avere un impatto significativo dal punto di vista della ricerca e della formazione delle professionalità educative. Esso ha la potenzialità di costruire conoscenza in diversi ambiti: l’esercizio del pensiero riflessivo, l’apprendimento cooperativo nelle comunità di pratica e l’orientamento narrativo. Queste tre direzioni confluiscono in una meta comune che è quella di sviluppare una disciplina pedagogica riflessiva e critica.

Anna Salerni, professore associato di Pedagogia generale e sociale (M-PED/01) presso l’Università degli Studi di Roma “Sapienza”. Coordinatrice di esercitazioni di ricerca annuali relative ai temi del tirocinio universitario e in particolare al monitoraggio di questa attività nei Corsi di Laurea di Scienze dell’educazione e della Formazione della “Sapienza”.

Silvia Zanazzi, laureata in Economia delle Amministrazioni Pubbliche presso l’Università Commerciale Luigi Bocconi (2000) e dottoressa di ricerca in Pedagogia Sperimentale presso l’Università degli Studi di Roma “Sapienza” (2014). Da gennaio 2015 è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Psicologia dei Processi di Sviluppo e Socializzazione, Università “Sapienza”.

  1. IL RACCONTO DI UNA CITTÀ SCONOSCIUTA: NARRAZIONE E GENERI LETTERARI IN FANCIULLEZZA.

Roberta Della Croce, Giulia Bonsegna, Eleonora Bartoli, Fioretta Chiara, Andrea Smorti (Università degli studi di Firenze) 

Abstract

La presente ricerca ha lo scopo di indagare le caratteristiche dei racconti prodotti da un gruppo di bambini di 8 anni, su un viaggio immaginario in una città sconosciuta.

Dall’analisi delle narrazioni prodotte dai bambini si sono evidenziati due trend narrativi relativi al genere letterario nel quale i bambini producono la loro storia: il 50% dei bambini crea narrazioni riconducibili a un “genere d’avventura”, il restante 50% a un “genere esplorativo-descrittivo”. Le storie d’avventura nel 89% dei casi presentano una forte componente fantastica. Le storie “esplorativo-descrittive” invece nel 37% dei casi presentano elementi fantastici, mentre nel 63% dei casi, realistici. Sono presenti caratteristiche trasversali al genere letterario e riguardano principalmente: la descrizione della città, la presenza di elementi naturalistici, il riferimento ad attività ludiche e a momenti di convivialità. 

Roberta Della Croce, Università degli studi di Firenze.

Giulia Bonsegna, Università degli studi di Firenze.

Eleonora Bartoli, Università degli studi di Firenze.

Fioretta Chiara, Università degli studi di Firenze.

Andrea Smorti, professore ordinario di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione e decano del settore M-PSI/04. Insegna Psicologia dello Sviluppo dell’Infanzia dell’Adolescenza e dell’Età adulta nel corso di laurea triennale in Scienze e tecniche psicologiche e Psicologia dei processi e transizioni nel ciclo di vita nel corso di laurea Magistrale in Psicologia dello sviluppo e dei contesti. È docente nella scuola di dottorato in Scienze della formazione e Psicologia.

  1. STORIE E PERCORSI TRA TEMPO E IDENTITÀ. LE ASPIRAZIONI DEI GIOVANI IN UNA RICERCA NARRATIVA.

Guido Di Fraia, Elisabetta Risi (IULM Milano)

Abstract

Il contributo proposto si basa su una ricerca empirica che indaga le aspirazioni dei giovani per come queste emergono dai racconti di vita di soggetti. Le analisi sulla società contemporanea hanno rilevato come i processi in atto pongano gli individui di fronte a situazioni di continuo cambiamento, portandoli ad azioni di “aggiustamento” della propria biografia, che si fa crocevia di processi contraddittori, in un mondo contrassegnato da elevate possibilità di scelta e dall’erosione di copioni di riferimento, per cui la necessità di orientamento assume straordinaria importanza. All’interno di questo contesto si collocano i punti di intersezione tra identità e narrazioni: l’identità non può che narrarsi e in questo stesso narrarsi si dispiega, mettendo in moto un processo riflessivo sia a monte che a valle della produzione di tracce identitarie presenti in un racconto. La ricerca è stata condotta attraverso 30 interviste narrative a giovani tra i 20 e 25 anni, la cui traccia dedica ampio spazio alla dimensione esperienziale e progettuale dei giovani, stimolando il racconto in termini di autoriflessività del sé che si dipana lungo un asse temporale (tra vissuti del passato e aspirazioni rispetto al futuro) e un asse identitario che si colloca tra un livello di aderenza alla realtà esperita (sé reale) e orizzonte di possibilità (sé ideale). 

Guido di Fraia, professore associato Processi Culturali e Comunicativi, Università IULM Milano.

Elisabetta Risi, docente a contratto e postdoc researcher, Università IULM Milano.

  1. ORIENTAMENTO COOPERATIVO: DALLE STORIE DI VITA AL SISTEMA ORIENTANTE.

Laura Formenti, Silvia Luraschi, Andrea Galimberti, Maddalena Rossi (Università degli studi di Milano Bicocca – Gruppo Frogs) 

Abstract

L’articolo presenta un modello cooperativo, narrativo e sistemico di formazione all’orientamento, implementato in un percorso di ricerca formazione che ha coinvolto una rete di scuole secondarie di primo e secondo grado, connettendo tra loro docenti, dirigenti, pedagogisti e ricercatori in un progetto significativamente intitolato OSA, Orientare/orientarsi nel Sistema che Apprende. La condivisione di storie di (dis)orientamento, l’analisi critica delle pratiche attuate nelle diverse scuole e la consapevolezza del contesto più ampio sono i passaggi metodologici usati per generare nelle scuole nuove prospettive dialogiche e capacità di accogliere i dilemmi e le incertezze sul futuro, senza banalizzarli, per educare riflessivamente e reciprocamente alla scelta tutti gli attori del sistema.

Laura Formenti, professore associato di Pedagogia generale e sociale presso Università degli Studi di Milano-Bicocca.

Silvia Luraschi, dottoranda in Scienze della Formazione e della Comunicazione presso il Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “Riccardo Massa”, Università degli Studi di Milano-Bicocca.

Andrea Galimberti, assegnista di ricerca, Scienze della Formazione e della Comunicazione presso il Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “Riccardo Massa”, Università degli Studi di Milano-Bicocca.

Maddalena Rossi, psicopedagogista, si occupa, tra l’altro, di progetti formativi nelle scuole sul tema dell’orientamento.

  1. ORIENTAMENTO NARRATIVO E RESILIENZA

Federico Batini, Marco Bartolucci (Università degli studi di Perugia)

Abstract

L’articolo presenta un laboratorio con una micro-sperimentazione di orientamento narrativo svolto all’interno di un laboratorio di pedagogia sperimentale in un corso di laurea universitario. L’ipotesi che guidava la ricerca era quella relativa agli effetti di questa attività sui livelli di resilienza dei partecipanti. L’orientamento narrativo utilizza le narrazioni come stimolo e vi lega delle attività per facilitare la riflessione su dimensioni cruciali relative al sé, al proprio percorso (già svolto e in dimensione prospettica), alle proprie risorse e ai propri limiti e il confronto di gruppo per facilitare dinamiche comparative e la strutturazione di itinerari e possibilità diversi per la costruzione dei propri percorsi. Nel contributo viene presentata, in dettaglio, la sperimentazione effettuata che ha coinvolto 86 studenti e gli effetti che ne sono conseguiti misurati attraverso l’utilizzo dell’RPQ uno strumento standardizzato che indaga i livelli di resilienza. 

Federico Batini, professore associato di Pedagogia Sperimentale presso l’Università degli Studi di Perugia dove insegna pedagogia sperimentale, metodologia della ricerca educativa, metodi e tecniche di valutazione scolastica.

Marco Bartolucci, PhD in neuroscienze e assegnista di ricerca presso l’Università degli Studi di Perugia; fondatore e presidente del Ce.Ne.A. (Centro Neuroscienze Applicate).

Sabato 7 ottobre

 

  1. COMUNICARE EDUCAZIONE – NARRARE STORIE DI VITA QUOTIDIANA

Anna Gatti

Abstract

#comunicarEducazione è l’hashtag che riassume il lavoro di ricerca indipendente che ho condotto negli ultimi 7 anni attorno alla necessità di comunicare l’educazione sia come possibilità di autoformazione per i professionisti dei servizi educativi che di diffusione di cultura pedagogica online e offline. La ricerca ha analizzato in profondità alcune esperienze a cui ho partecipato attivamente notando quanto sia necessario per una possibile comunicazione dell’educazione che questa passi attraverso la narrazione di ciò che accade nel setting educativo per poter andare oltre agli attori presenti: una narrazione che permette di comprendere ciò che accade all’interno dei servizi, che mostri su quali basi teoriche si fondano le azioni educative, quali scelte intenzionali guidano le pratiche quotidiane, a quali processi e risultati portano le relazioni tra utenti ed educatori. La ricerca ha analizzato 3 esperienze di comunicazione dell’educazione online e ibride (online e offline) e 3 community di colleghi educatori e pedagogisti.

Anna Gatti, si occupa di formazione e di progetti di politiche giovanili e di sviluppo di comunità; dal 2014 al 2016 è stata responsabile della comunicazione della cooperativa sociale Milagro; socia fondatrice dell’Associazione Metas con cui si occupa di formazione ai ruoli professionali e naturali.

  1. STORIE E RIFLESSI DI DONNE. UN PERCORSO DIDATTICO TRA STORIA, NARRAZIONE E POESIA.

Alessia Barbagli, Ilaria Sbarbella, Fabio Magnasciutti

Abstract

Il contributo presentato è il resoconto di un percorso didattico interdisciplinare svolto nell’a.s. 2016-2017 da una seconda classe di una scuola secondaria di primo grado di Roma.

La finalità generale del percorso è stata quella di far acquisire ad alunne ed alunni la consapevolezza che la forma della narrazione sia in prosa che in poesia rappresenta una modalità efficace di conoscenza e di trasmissione di conoscenze legate in particolare allo studio della storia. Partendo dallo studio e dall’analisi di un testo di poesie e tracce storiche inerenti alcune figure di donne nella seconda Guerra mondiale, attraverso una metodologia prevalentemente di cooperative learning le ragazze e i ragazzi suddivisi in gruppi hanno indagato e studiato la vita di altre sette donne. I gruppi sono poi giunti ad elaborare e proporre testi narrativi in prosa e in poesia con i quali hanno raccontato oralmente e per scritto le donne studiate a interlocutori noti e non.

Alessia Barbagni, docente di lettere nella scuola secondaria di primo grado; dottoressa di ricerca in Ricerca educativa, psicologia dello sviluppo e processi di socializzazione; cultrice della materia presso la cattedra di Didattica generale all’Università La Sapienza di Roma.

Ilaria Sbardella, docente di lettere e di sostegno nella scuola secondaria di primo grado.

Fabio Magnasciutti, illustratore, vignettista e scrittore; collabora con diverse testate giornalistiche; ha pubblicato per Lapis, Barta e altre case editrici; dal 1993 al 2005 docente presso l’Accademia dell’Illustrazione di Roma; dal 2005 tiene corsi all’Istituto Europeo del Design; fondatore della scuola Illustrazione OfficinaB5 a Roma.

  1. LETTURA ESTENSIVA, LINGUA INGLESE, DIGITALE E CLIL PER IL SUCCESSO FORMATIVO

Letizia Cinganotto (INDIRE)

Abstract

Il contributo focalizza l’attenzione sulla lettura estensiva in lingua inglese e sulle ricadute che questa strategia didattica può comportare negli studenti in termini di sviluppo delle competenze linguistiche. In particolare, dopo brevi cenni teorici e metodologici sulle caratteristiche e sul valore aggiunto della lettura estensiva anche in ambito CLIL (Content and Language Integrated Learning), si prenderà in esame un progetto realizzato da una rete di scuole, finalizzato a coniugare la lettura estensiva con la metodologia CLIL e con la dimensione digitale, attivando il protagonismo degli studenti e lo sviluppo di competenze linguistiche, digitali, trasversali e metacognitive. Verranno riportati alcuni commenti di docenti e di studenti a riprova dell’efficacia di questa tipologia di approccio integrato anche dal punto di vista della professionalità docente.

Letizia Cinganotto, ricercatrice, laureata in lingue e letterature straniere, PhD in Linguistica sincronica, diacronica e applicata. Le sue aree di ricerca riguardano la didattica delle lingue straniere, la metodologia CLIL (Content and Language Integrated Learning), il TELL (Technology Enhanced Language Learning) e la didattica digitale.

  1. INSEGNANTI – SCRITTORI O SCRITTORI – INSEGNANTI? RACCONTARE LA PRATICA DIDATTICA ATTRAVERSO LA LETTERATURA

Raimonda M. Morani (INDIRE)

Abstract

È pensabile che un testo letterario possa descrivere la pratica didattica ed alcuni aspetti disciplinari e cognitivi in modo più realistico e concreto di molte scritture documentarie degli insegnanti?

Può un testo narrativo risultare più adeguato ed efficace nel raccontare esperienze e relazioni, emozioni e atteggiamenti, imprevisti e fallimenti all’interno della scuola di quanto riescano a fare le scritture professionali?

Questo studio è parte di una ricerca di INDIRE sulle scritture professionali, documentarie, in formazione e letterarie degli insegnanti.

Vengono qui esaminate alcune opere letterarie per l’infanzia di insegnanti – scrittori, tentando di fare emergere la ricchezza dei contenuti e l’attenzione con cui viene descritta la pratica didattica. In particolare si prova ad esplorare come la didattica della matematica e della scrittura, o argomenti quali la dislessia, divenuti temi letterari, possano essere descritti in forma narrativa con chiarezza ed efficacia.

Per concludere, si riflette sul fatto che utilizzare nella formazione queste narrazioni potrebbe contribuire a   rinforzare l’identità e l’immagine professionale degli insegnanti.

Raimonda M. Morani, ricercatrice, laureata in Lettere e dottoressa di ricerca in Pedagogia, ha insegnato in scuole elementari montessoriane e, alla LUMSA di Roma, didattica della lingua italiana, letteratura italiana moderna e contemporanea, tenendo anche laboratori di lettura e scrittura.

 

  1. MAESTRE SENIOR E JUNIOR. NARRAZIONI SULLE IDENTITÀ PROFESSIONALI NELL’INCONTRO DI TIROCINIO.

Giusi Po, Patrizia Garista (Università di Milano Bicocca/Indire)

Abstract

Il presente contributo presenta il tema delle pedagogie narrate come diverse forme comunicative ed espressive (narrazioni orali, scritture alfabetiche, immagini, cinema, teatro, arte, fotografia solo per citarne alcune), a partire dalle quali l’educazione si è raccontata e attraverso le quali si è proposta di agire su un contesto storico e sociale. In particolare, avviandosi da una domanda di ricerca biografica si focalizza sul tema delle identità professionali dei docenti di Scuola Primaria, fortemente ancorata a una storia per lo più al femminile. Se le rappresentazioni ufficiali ci narrano il discorso educativo, tematizzandolo e problematizzandolo rispetto alle politiche ma anche alle grandi narrazioni dei pedagogisti contemporanei, le voci di giovani donne/maestre insieme a quelle delle colleghe con più esperienza raccontano di norme pedagogiche, di speranze, di passioni che descrivono i molti significati e le innumerevoli fatiche del formarsi dei destini individuali.

Le micro-pedagogie narrate delle “Maestre” hanno restituito uno spaccato sulla formazione della loro identità professionale, presentando la loro passione e la risorsa dell’apprendimento intergenerazionale, da esplorare e custodire nelle memorie in questo momento di transizione per la scuola, le sue rappresentazioni, i suoi modelli, le sue culture e tutto ciò che rimanda all’idea di innovazione, nella scuola dell’obbligo ma anche nella nuova riorganizzazione dei CPIA.

Giusi Po, insegnante di Lingua Italiana, CPIA COMO; supervisore tirocinio, Scienze della Formazione Primaria, Università degli Studi di Milano Bicocca.

Patrizia Garista, ricercatrice, area didattica, formazione e miglioramento, INDIRE; professore a contratto di Storia della scuola e delle istituzioni educative, Italian University Line.

  1. RACCONTARE LA PROPRIA STORIA DI VITA TRA ADOLESCENTI NON ITALIANI/E: UNO STRUMENTO DI RIFLESSIONE E DI CRESCITA PER STUDENTI/SSE E DOCENTI.

Valentina Guerrini (Università degli studi di Firenze) 

Abstract

Il presente contributo mira a evidenziare l’importanza del racconto di sé e della propria storia di vita in adolescenti non italiani frequentanti la scuola secondaria, in particolare nella formazione della loro identità, per raggiungere una maggiore consapevolezza del loro passato, del presente e delle prospettive future. Inoltre, tali narrazioni hanno una funzione essenziale anche per i docenti, poiché li guidano nel processo di conoscenza-incontro verso i/le loro studenti/sse e dovrebbero aiutarli a realizzare forme di didattica orientativa. Attraverso una serie di interviste in profondità, effettuate tra ragazzi e ragazze straniere, il contributo cercherà di mettere in evidenza questa strategica funzione delle narrazioni, focalizzandosi su come sia possibile realizzare forme di didattica orientativa, in particolare con studenti non italiani maggiormente a rischio dispersione.

Valentina Guerrini, dottoressa di ricerca in “Qualità della Formazione”; cultrice di Pedagogia di Genere presso il Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia dell’Università di Firenze; attualmente docente di Scienze Umane nella Scuola Secondaria.