Dal dire al fare: i cantieri narrativi

ottobre 23, 2015
Chiara Pasin

Cantiere narrativo, Firenze, 27/28 ottobre 2015, Le storie siamo noi, workshop

Rimboccarsi le maniche, mettersi all’opera, tirare fuori ciò che si ha dentro.
Che cos’è? Un modo per incitare le giovani generazioni?
Anche. Ma in questo caso è quello che faranno coloro che parteciperanno ai nostri laboratori.

Eccoli tutti qui, uno dopo l’altro, per capire come sia possibile mettere in pratica strategie efficaci di orientamento e aiuto per i ragazzi in difficoltà.

Il primo workshop è “Riconoscere le competenze invisibili con il digital curricula story”, condotto da Ermelinda De Carlo, nel quale si lavorerà per rielaborare la propria esperienza e trasformarla in un curriculum digitale. La riscrittura della storia personale di ciascuno comporta una visione dall’esterno, che è un’esperienza particolarmente utile per conoscere meglio se stessi.

Poi c’è il laboratorio condotto da Andrea Caldelli e Fabio Pietro Corti, intitolato “Il colloquio di lavoro: stimoli narrativi per fronteggiare una situazione difficile”. Presenteranno un percorso di orientamento narrativo (spunti da letteratura e film) sul tema del colloquio di lavoro.

Pietro Polsinelli, invece, condurrà il cantiere narrativo dal titolo “Disegnare videogiochi su temi socialmente rilevanti”. Qui i partecipanti ragioneranno sul ruolo e le possibilità dei videogiochi nella formazione e saranno coinvolti in prima persona nella progettazione di un nuovo e utile gioco.

Con il workshop di Martina Evangelista – “Neet: una bella sfida! Proporre di fare un bilancio di percorso a chi, in apparenza, non sta andando da nessuna parte” – si cercherà di rendere significative le esperienze dei giovani Neet e, attraverso il confronto con pezzi di film e romanzi, provare a comprendere la direzione da prendere.

Francesca Piccini parlerà di come il nostro carattere e le nostre qualità siano un indicatore importante nella scelta del lavoro. Nel suo laboratorio “Tipi di personalità secondo Holland: racconta chi sei e scoprirai che lavoro sceglierai” si parlerà proprio di come, dopo aver inserito i propri dati in un modello, sia possibile scoprire qualcosa di più sulla relativa futura professione.

Ma non sono coinvolti solo i romanzi e i film, anche la matematica vuole la sua parte. E ce ne parlerà Andrea Paolini nel suo workshop “Se la matematica curasse l’insonnia di mio figlio (laboratorio di matematica ri-creativa)”. Verranno proposte attività ludiche e strumenti per tenere allenata e vigile la mente di ragazzi e ragazze.

Raccontare se stessi fingendo di essere un altro. In sostanza, quello di cui parleranno Raffaella Bosso e Diana Romagnoli nel loro incontro “Raccontarsi attraverso la scrittura mimetica”. Forniranno stimoli ed esempi da proporre ai ragazzi, per permettere loro di avvicinarsi alla lettura diventandone i protagonisti.

La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin” è il titolo dell’ottavo cantiere narrativo, condotto da Paola Vidotto con Anna Solaro. Si parlerà di linguaggi diversi, di imparare a fischiare e del modo in cui ci si accomiata da un amico. Un modo originale per aiutarci a comprendere chi parla con noi.

L’ultimo laboratorio – “Verso una etnometodologia teatrale: il playback theatre e il teatro dell’oppresso, forme attive di storytelling, per lo studio di Neet e drop-out” – è curato da Alma Pisciotta e si propone di connettere l’orientamento alle tecniche di improvvisazione teatrale. Un modo per parlare di sé attraverso la ri-narrazione della propria esperienza in prima persona.

Insomma, noi siamo pronti.
E voi?

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